Udienza processo del 29 Marzo

«Non ci fu né dolo né colpa nella condotta dell’imputato. Chiedo che il signor Schmidheiny sia assolto perché il fatto non sussiste per mancanza della prova sul nesso di causalità. In subordine, che sia assolto perché il fatto non costituisce reato». Sono le parole conclusive dell’arringa dell’avvocato Guido Carlo Alleva, codifensore dell’imprenditore svizzero accusato

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Articolo di Silvana Mossano