Vedi: Comunicato Stampa AFeVA
Roma, 14 dicembre – “Grave la decisione della Cassazione. Derubricare il capo di imputazione a carico dell’ex ad Schmidheiny nel processo Eternit bis da omicidio volontario a omicidio colposo significa non garantire che sia fatta pienamente giustizia per la morte di centinaia e centinaia di persone e lavoratori, avvenuta in nome del profitto. E spezzettare il processo comporta l’ulteriore allungamento dei tempi, con il rischio della prescrizione”. Così Claudio Iannilli, responsabile politiche amianto e bonifiche della Cgil nazionale, commenta la sentenza della Suprema Corte che ha dichiarato inammissibili i ricorsi della Procura generale di Torino e del Pm contro la decisione del gup.
“La Cgil non intende arretrare e metterà in piedi un’iniziativa affinché sia fatta giustizia”. “Nel nostro Paese – ricorda il dirigente sindacale – ogni anno muoiono circa 3mila lavoratori e cittadini di mesotelioma, ed è un numero destinato a crescere. Una strage che non può rimanere impunita”. “Motivo per cui riteniamo sia inaccettabile che nella Legge di Bilancio non si preveda lo stanziamento di risorse per eliminare l’amianto dal nostro Paese, un Paese in cui – conclude Iannilli – non si fanno discariche, non si fanno bonifiche e nelle scuole e negli edifici, pubblici e non, ancora oggi c’è una forte presenza di questo pericoloso materiale”.
Iannilli (Cgil)