Pubblichiamo lettera del sindacalista Bruno Pesce scritta al giornale “Il Monferrato”
Egregio Direttore, ho colto con molto favore la lettera di Carlo Baviera pubblicata sul suo giornale il 10 luglio scorso.
Condivido l’analisi, rarissime volte trattata, rivolta alla fase storica dell’avvio dei Comprensori (fine anni ’70), quali Enti Intermedi fra i Comuni e la Regione, in luogo del superamento delle Province,che avrebbe dovuto realizzarsi con l’istituzione delle Regioni. Per il Comprensorio di Casale – Trino- Moncalvo gli effetti furono certamente positivi per il ruolo di programmazione e di forte e diffuso impegno per il progresso economico, sociale e culturale del Territorio. A ciò contribuirono fattivamente i Comuni,le forze politiche, economiche e sociali.
In questo contesto, vorrei rimarcare una peculiarità molto significativa e più che ampiamente riconosciuta: la lotta all’amianto del Sindacato nel Territorio, singolarmente in simbiosi già con i primi ambientalisti anticipatori di Legambiente. Nel 1979 il sindacato si sciolse dal livello Provinciale per decentrarsi sui Comprensori. Così anche la CGIL, la quale mi “assegnò” a Casale M. per costruire la Camera del Lavoro Comprensoriale e dunque una nuova struttura, mettendo assieme un gruppo dirigente ex novo- Sindacati di categoria, Patronato,ecc.- tutti giovani e decisamente motivati (io ero il più vecchio). L’azione sindacale CGIL CISL UIL nel nostro Territorio,appunto quello storico del Monferrato Casalese, ebbe così un grande impulso,non solo nei luoghi di lavoro ma decisamente anche sui problemi sociali e dello sviluppo e ambientali (a Trino si iniziava il cantiere per costruire la nuova Centrale Nucleare)…
Il Sindacato aveva già alle spalle l’esperienza positiva dei Consigli di Zona dei delegati CGIL CISL UIL. Proprio da questo nuovo ruolo comprensoriale, nacque e si sviluppò la Vertenza Amianto Territoriale,ricercando sempre la collaborazione ed un ruolo attivo e coordinato delle Istituzioni ai vari livelli. La lotta per migliorare l’ambiente in fabbrica – Eternit – si trasformò nella vertenza sempre più complessiva,volta a superare l’utilizzo dell’amianto,partendo dal far riconoscere, finalmente, il suo mortale rischio, le malattie professionali, il mesotelioma, giungendo all’elaborazione e, man mano, mobilitazione crescente per Giustizia- Bonifica- Ricerca.
Ecco: la lotta sviluppatasi nel e dal territorio per mettere al bando l’amianto e dare risposte concrete e socializzanti per “tutti”, è una nostra peculiarità. Per fortuna costituimmo, per primi, l’associazione delle vittime dell’amianto – AFeVA e il Comitato Vertenza Amianto delle associazioni casalesi, che garantirono la continuità della Vertenza anche dopo il “rientro” in Provincia, prima da parte dei Comprensori Istituzionali e quindi anche del Sindacato nel 1994. Si giunse così fino alle ultime fasi del Maxi Processo contro la multinazionale del “profitto ad ogni costo” che, nonostante il finale vergognoso in Cassazione, ha dato un contributo eccezionale per la consapevolezza e la lotta contro l’amianto criminale in Italia e nel mondo. Grazie allo straordinario lavoro e mobilitazioni succedutesi- famigliari,vittime, cittadini,Istituzioni,magistrati, medici, legali, le scuole tutte del territorio!…- vorrei citare un risultato pressoché unico nel mondo, oltre a quelli della grande bonifica e dei nuovi progetti di ricerca sul mesotelioma in corso : il nostro SIN- Sito di Interesse Nazionale- per la bonifica amianto, comprende Il Comune di Casale più gli altri 47 dell’ex Comprensorio ed ex ASL 76, per cui stiamo tutti quanti usufruendo di decine e decine di milioni di euri dallo Stato per “Il Monferrato Territorio Deamiantizzato”. Non così è stato dalle altre parti: senza scendere in meridione, basta andare in Lombardia, a Broni il SIN comprende solo l’area dell’ex stabilimento Fibronit! Con enormi ritardi (che per fortuna vogliono recuperare) nel dare risposte al dramma amianto,che è persin più grave che da noi.
Forse oggi le difficoltà che si riscontrano in ogni battaglia, volta ad affermare “il bene comune”, sono anche accentuate, da parecchi anni, dal diffondersi nella Società e purtroppo nelle classi dirigenti di ogni livello (senza far di ogni erba un fascio), di crescenti e dannosi individualismi, egoismi, insofferenze e violenze verso i “diversi” e i più deboli …..Poiché dipende da ciascuno di noi, senz’altro riusciremo…a farcela!