Dicembre 1989. Numero 9
Il mensile sindacale, a cura della Camera del Lavoro di Casale Monferrato, esce con questo articolo dal titolo “L’amianto uccide: io voglio vivere!”.
Qui riportiamo alcuni passaggi importanti che hanno definito differenti momenti nella nostra lotta.
Seguono alcuni passaggi dell’intervento di Romana Blasotti Pavesi per A.F.L.E.D (Associazioni Familiari Lavoratori Eternit Deceduti).
“Si chiede di avviare subito la bonifica delle aree di Casale Monferrato dove è presente amianto, individuando priorità di intervento laddove esista in concentrazioni o forme pericolose”.
“Il secondo punto della petizione riguarda il rendere operativa l’ordinanza di divieto dell’utilizzo dell’amianto in edilizia, indicando metodi di rimozione, inertizzazione e smaltimento con misure di vigilanza, incentivando la sostituzione negli edifici privati”.
“A questo proposito prendiamo atto che dopo l’ordinanza comunale dell’ex sindaco Riccardo Coppo del 2-12-1987 nella quale si vieta l’impiego di lastre di cemento-amianto e di altri manufatti contenenti amianto, ne è seguita una seconda il 22-2-1989 dell’attuale sindaco Ettore Coppo nella quale si regolamenta la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto”.
“La petizione chiede inoltre di promuovere a livello nazionale l’informazione ai cittadini sulla pericolosità dell’amianto e dei prodotti che lo contengono”.
Dall’intervento di Romana Blasotti Pavesi:
“Se non facciamo niente come cittadini e come ex lavoratori, rischiamo di essere superati dagli eventi che sono, ripeto, molto gravi. Alcune centinaia di famiglie di Casale, e non solo di Casale, hanno pagato duramente queste conseguenze”.
“Vorrei anche dire che bisogna risolvere il problema del lavoro per gli ex dipendenti Eternit che sono stati i compagni di lavoro dei nostri cari congiunti”.
“Perché non vietare l’utilizzo dell’amianto dappertutto? Non bastano i morti che già ci sono stati? E’ possibile che l’uomo riesca ad evitare il degrado ambientale in corso? Io credo e spero di sì”.