Fernanda Giannasi, per la sua riconosciuta militanza a favore della messa al bando dell’amianto in America Latina, ha subito ripetutiattacchi calunniosi e diffamatori da parte di lobbisti legati allo sfruttamento economico dell’amianto, minerale noto per essere cancerogeno per l’uomo. Le offese sono state veicolate da siti online, programmi televisivi e bollettini informativi del Sindacato dei lavoratori minerari di Minaçu/Goiás e dell’Istituto Brasiliano del Crisotilo (IBC), finanziato dall’industria del fibrocemento e, in particolare, dal gruppo ETERNIT, e attraverso il blog del giornalista di Goiás, Luiz Carlos Bordoni, noto per il suo legame con il piano criminale dell’allibratore Carlinhos Cachoeira (https://portalimprensa.com.br/noticias/brasil/52503/oficinas/oficinas/)
Sono stati numerosi gli aggettivi offensivi rivolti alla professionista, la quale ha dedicato la sua vita alla salute dei lavoratori e delle lavoratrici, in qualità di ispettrice fiscale del Ministero del Lavoro, presso il quale è stata impiegata per 30 anni. Aggettivi come “fuorilegge”, “irresponsabile”, “autoritaria”, “bugiarda” e “superficiale” sono stati riferiti alla condotta tenutadurante le ispezioni delle società utilizzatrici di amianto, accompagnati da accuse di “deviazione dall’incarico” e “violazione della gerarchia”.
Il giornalista Bordoni ha addirittura utilizzato due volte lo spazio aperto ai lettori del blog “Combate Racismo Ambiental” per i suoi attacchi diffamatori, come riportato dalla sentenza di seguito citata:
“Come se non bastasse, l’imputato Luiz Carlos Bordoni ha offeso l’autrice sul sito “Racismo Ambiental” (racismoambiental.net.br), commentando il testo pubblicato dall’autrice, avente il titolo “Stephen Schmidheiny: ‘Bill Gates della Svizzera’ o il ‘Poderoso Capo dell’Amianto’?”, il 31.03.2012 e l’08.05.2012, paragonando nuovamente l’attività dell’autrice al ministro della propaganda nazista, Joseph Goebbels (pp. 121-136)”
Dopo 10 anni di elaborazione del caso presso il 39° Tribunale Civile di San Paolo, in data 31.10.2022, finalmente gli autori di tali accuse ingiuriose sono stati condannati, fra le altre cose, al risarcimento dei danni morali per aver violato il diritto all’immagine e alla privacy di Fernanda Giannasi, oltre che per la violazione del diritto di replica nel blog del giornalista Bordoni, nel blog e nel sito web dell’Istituto del Crisotilo e nel bollettino del Sindacato dei lavoratori minerari, denominato “O Arroxo”.