La notizia, diffusa mercoledì 11 settembre nel primo pomeriggio, ha subito fatto il giro del mondo: è mancata la Romana!
Romana Blasotti Pavesi è stata, e rimarrà sempre, il simbolo della lotta contro l’amianto, contro l’ingiustizia, contro il profitto ai danni dei più deboli. Lei, una donna semplice e priva di supponenza, di stirpe contadina, con pochi studi terminati in fretta,, è stata capace di mettersi in contrapposizione anche alle istituzioni, quando è stato necessario.
Cinque familiari deceduti (tra cui il marito Mario e la figlia Maria Rosa) a causa sell’ETERNIT, la fabbrica di cemento-amianto che a Casale ha portato, insieme al benessere economico, la morte per tante vittime innocenti.
Romana non si è mai piegata. Ha subìto la sconfitta di un processo che non esitiamo a definire vergognoso, ma ha sempre elargito a piene mani la sua speranza per il futuro, per i ragazzi delle scuole cittadine che l’hanno sempre seguita ed ammirata.
È stata definita “la pasionaria dell’Amianto” “il simbolo della lotta” “esempio di coraggio e determinazione “ lei, che ti accoglieva nella sua cucina con il profumo del caffè (quello buono) e la fragranza del suo famoso strudel, appena sfornato.
Gli anni, ma soprattutto i dolori e le delusioni sull’esito finale della Cassazione, l’avevano costretta a dimettersi dall’incarico di Presidente di AFeVA ma continuava ad informarsi sulle iniziative dell’Associazione, voleva sapere a che punto si era arrivati con le bonifiche, se si erano fatti progressi in merito alle cure per il mesotelioma.
Poi, a poco a poco, il mondo ha perso per lei ogni interesse e lentamente si sono sopiti anche i dolori e le ingiustizie che l’avevano tanto fatta soffrire.
Cara Romana, oggi per noi è un giorno di grande dolore. Abbiamo perso un faro ma la tua luce continuerà ad espandersi, soprattutto per il futuro dei ragazzi che tanto amavi.
La Presidente e amica Giuliana Busto